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Griselda Pollock su Charlotte Salomon

Griselda PollockGia’ mi allontano dai confini della fotografia, per riflettere su arte e femminismo, ma i campi sono inevitabilmente porosi…
qualche mese fa mi sono imbattuta in un’artista e una studiosa straordinarie, entrambe. Il nome di Griselda Pollock lo conoscevo, grazie a qualche raccolta sui Visual Studies, sulla storia dell’arte. E cosi’, all’annuncio di una sua conferenza alla Casa delle donne di Roma, mi
sono avventurata verso Trastevere e li’ ho scoperto questa meravigliosa artista di nome Charlotte Salomon.

Ma e’ stata soprattutto la lettura che di Salomon ha dato la Pollock a colpirmi: rifacendosi a
Walter Benjamin, ai suoi lavori sulla storia e sul mondo urbano, Pollock si e’ interrogata sul rapporto esistente tra il lavoro di
Salomon e la sua soggettivita’, di donna, artista, ebrea, esiliata (in Francia) e deportata (ad Auschwitz, dove fu uccisa, perche’ incinta).
In quella che Pollock ha definito una bio-geografia, la vita di Salomon si intreccia con quella delle sue opere, restituendoci la
frammentarieta’ del suo essere e del suo sguardo sul mondo, la sua messa in discussione della linerarita’ e presunta oggettivita’ del
mondo borghese, patriarcale, cristiano che si sgretola proprio negli anni ’20 e ’30.
Ma quella di Pollock e’ anche una lettura che si interroga sul significato di Salomon per il nostro presente, e proprio
il riferimento all’angelo della Storia di Benjamin le permette una riflessione sui frammenti che dell’opera, della vita e della
soggettivita’ di Salomon ci sono rimasti. In essi vuole recuperare non solo il senso della violenza del nazismo, ma anche l’esperienza di
un’artista che nel momento dell’ascesa del nazismo ha trasformato la propria arte in uno strumento di riflessione su di se’, sulla
costruzione dello spazio patriarcale domestico e urbano. In definitiva, vuole guardare al passato per esprimere un grido contro l’annullamento
del pensiero “altro” dalla Storia e recuperare quell’esperienza per riportarla in vita nel presente.

Posted in Arte.


2 Responses

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  1. lou says

    perchè non invii un tuo contributo alla due giorni? il tuo linguaggio permette di respirare e apre porte al pensiero altro. mi hai dato voglia di leggere questo libro e spero che esista in italiano un abbraccio dalla vostra fedelissima scassa…tutto ciao lou

  2. lilli says

    bello questo vostro (tuo?) nuovo blog. vi leggo e vi linko! ciau