Quanti cassetti, quanti scaffali pieni di fotografie, di negativi ci saranno sparsi per il mondo in attesa di essere scovati! Pensiamo al recente caso del ritrovamento della valigia di Robert Capa, con negativi anche dei fotografi Chim e Gerda Taro.
Ieri su la Repubblica si parla della scoperta di un archivio di una fotografa, Vivian Maier: 100.000 negativi di medio formato e circa 10-15.000 ancora da sviluppare. John Maloof, un appassionato di fotografia, ha trovato, ad una vendita all’asta, ed acquistato tutto il materiale fotografico della Maier – mobili compresi – senza conoscerne realmente il contenuto ed il valore.
Gli stupendi scatti che Maloof si ritrovò tra le mani, una volta osservato il materiale avuto per pochi soldi, appartenevano ad una qualunque e sconosciuta Vivian Maier, nata in Francia nel 1926 e trasferitasi negli Stati Uniti negli anni ’30. Negli anni ’40 si trasferisce a Chicago dove vivrà fino alla sua morte avvenuta nell’aprile del 2009. Una vita comune, un lavoro comune, una morte altrettanto comune, ma una mente ed occhio certamente fuori del comune.
“… Appassionata di cinema europeo, impara l’inglese andando a teatro, veste abiti e scarpe da uomo e indossa grandi cappelli. Una donna che non amava parlare…” così viene descritta. Ma non è importante come era, l’importante è come ha fotografato se stessa ed il suo mondo.
La Maier ha fotografato Chicago – con i suoi quartieri, le sue vie, i suoi abitanti – dagli anni ’50 fino ai ’90 con uno sguardo attento, ironico, silenzioso e direi anche nuovo, con una attenta inquadratura e un’ottima tecnica. Purtroppo ancora non si sa molto del suo percorso.
Le fotografie sono visibili sul blog che Maloof ha aperto per condividere la sua scoperta e presto ne farà uscire anche un libro.
Aspettiamo.
Vivian Maier, decisamente una gran fotografa del XX secolo.
Sito Web: www.vivianmaier.com
Articolo del 01-11-2009 di "The Independent"
Articolo del 30-01-2010 di "la Repubblica"
Photo: Autoritratto (Vivian Maier)
